Lactuca serriola L. - Asteraceae - Lattuga selvatica |
Lactuca serriola L. - Asteraceae - Lattuga selvatica |
Lactuca serriola L. - Asteraceae - Lattuga selvatica |
Lactuca serriola L. - Asteraceae - Lattuga selvatica |
Lactuca serriola L. - Asteraceae - Lattuga selvatica |
Lactuca serriola L. - Asteraceae - Lattuga selvatica |
Lactuca serriola L. - Asteraceae - Lattuga selvatica
foto di Pancrazio Campagna |
= Lactuca augustana All.,
= Lactuca scariola L.
Fam.: Asteraceae
Nome italiano: Lattuga selvatica, Erba bussola, Lattona, Scarola
Nome dialettale salentino: Scarola
Pianta erbacea a ciclo annuale o biennale che alla frattura secerne un lattice bianco di sapore amaro; raggiunge un altezza di circa un metro ed è ricoperta di setole appuntite. Fusto eretto, ramificato in alto, glabro, di aspetto osseo. Le foglie basali sono appiattite al terreno, penninervie con profilo lanceolato e con profonde incisioni; hanno il margine seghettato e spinoso, spinosa anche la nervatura centrale della pagina inferiore. Le cauline sono opposte e spesso sono orientate in posizione verticale. Il frutto è un achenio di colore grigio sormontato da un pappo bianco.
Infiorescenza in pannocchie terminali con capolini avvolti in un involucro piriforme; fiori ligulati con petali di colore giallo.
Fiorisce in luglio settembre e cresce negli incolti, lungo le strade, vecchi muri, aiuole cittadine.
Etimologia:
il nome del genere deriva dalla parola latina "lac, láctis" = latte, per il lattice che viene prodotto alla frattura delle foglie; il nome della specie dal latino "serrula" = piccola sega, con chiaro riferimento alla seghettatura delle foglie.
Proprietà:
Pianta tossica come la Lactuca virosa. In passato è stata spesso usata nella medicina popolare. Dagli acheni vengono estratte sostanze oleose utilizzabili nell’industria.
Le giovani rosette del primo anno, quando i principi attivi e amari sono meno pronunciati, possono venir consumate, mescolate con altre erbe, bollite od anche crude in insalata.
Le giovani rosette del primo anno, quando i principi attivi e amari sono meno pronunciati, possono venir consumate, mescolate con altre erbe, bollite od anche crude in insalata.
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