foto di Pancrazio Campagna
Pistacia lentiscus L.
Fam.: Anacardiaceae
Nome italiano: Lentisco
Pianta arbustiva sempreverde che talvolta assume anche portamento arboreo raggiungendo un'altezza di 6-8 metri. Di forma globosa e fittamente ramificato, ha forte odore di resina ed una corteccia squamosa di colore bruno rossastro, mentre il legno è roseo.
Foglie glabre, paripennate, coriacee, alterne con 6-10 segmenti di colore verde scuro.
Fiori dioci, piccoli e di colore rossastro, raccolti in pannocchie cilindriche brevi e dense all'ascella delle foglie dei rami dell'anno prima.
Il frutto è una piccola drupa sferica di 4-5 mm di diametro, di colore rosso, nero a maturità e contenente un solo seme.
Fiorisce in marzo-maggio e cresce nella macchia mediterranea insieme a Mirto, Fillirea, Cisto, Olivastro e Alaterno.
In Italia è presente in Liguria e nelle regioni del Centro, del Sud e nelle isole. E' coltivato come pianta ornamentale.
Etimologia:
il nome del genere dal greco "pistákion", assonante con il persiano "pistáh" = ricco di farina; il nome della specie dal latino " lentiscus" = lentisco, nome con cui i latini chiamavano questa pianta.
Proprietà e usi:
Dai frutti si estrae un'olio che in passato era utilizzato per alimentare lampade e come succedaneo dell'olio d'oliva.
Dai rami incisi si estrae una resina chiamata "Mastice di Chio" che trova impiego in profumeria e nell'odontotecnica come componente di paste usate nelle otturazioni di denti e per fissare dentiere.
Le foglie del lentisco in passato venivano usate per conciare pelli. Il legno è usato per lavori d'intarsio e come legna da ardere.
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