martedì 17 gennaio 2012

Aristolochia clematitis L. - Aristolchiaceae - Aristolchia clematide


Aristolchia clematitis L. - Aristolchiaceae - Aristolchia clematide - PIE
Aristolchia clematitis L. - Aristolchiaceae - Aristolchia clematide - PIE
Aristolchia clematitis L. - Aristolchiaceae - Aristolchia clematide - PIE
Aristolchia clematitis L. - Aristolchiaceae - Aristolchia clematide - PIE
Aristolchia clematitis L. - Aristolchiaceae - Aristolchia clematide - PIE
Aristolchia clematitis L. - Aristolchiaceae - Aristolchia clematide - PIE
Aristolchia clematitis L. - Aristolchiaceae - Aristolchia clematide - PIE
Aristolchia clematitis L. - Aristolchiaceae - Aristolchia clematide - PIE
fotografata a Cameri (No) da Pancrazio Campagna


Aristolochia clematitis L. 
Fam.: Aristolochiaceae
Nome italiano: Aristolchia clematide 

Antesi: Aprile - Maggio
Habitat: Margini dei fossi, campi abbandonati, incolti, vigneti, prediligendo i terreni calcarei.

Pianta arbustiva e rampicante. E’ presente dappertutto fino a circa 1300 metri di altezza. 
 I fiori giallo oro e l'odore particolare della Aristolochia sono una trappola per gli insetti, i quali entrati nelle corolla, scivolano su di un rivestimento ceroso all'interno del tubo fiorale ed una barriera di peli impedisce loro di uscire. Quando poi, il fiore appassisce, gli insetti prigionieri, ricoperti di polline, si liberano, assicurando così la fecondazione.

Specie officinale tossica.  E' pianta velenosa per la presenza di alcaloidi e saponine. Provoca irritazioni cutanee da contatto. In caso di intossicazione consultare immediatamente il medico.











Arisarum vulgare Targ. Tozz. - Araceae - Gigaro

Arisarum vulgare Targ. Tozz. - Araceae - Gigaro
Arisarum vulgare Targ. Tozz. - Araceae - Gigaro
Arisarum vulgare Targ. Tozz. - Araceae - Gigaro
Arisarum vulgare Targ. Tozz. - Araceae - Gigaro
Arisarum vulgare Targ. Tozz. - Araceae - Gigaro
Arisarum vulgare Targ. Tozz. - Araceae - Gigaro

Arisarum vulgare Targ. Tozz. - Araceae - Gigaro
Foto di Pancrazio Campagna


Arisarum vulgare Targ. Tozz. 
Fam.:  Araceae
Nome italiano: Gigaro, Arisaro comune

Antesi: Ottobre - Maggio
Habitat: muri, incolti, suoli ricchi di humus e ombreggiati nella fascia dell’olivo, del leccio e del castagno.
Etimologia: il nome generico deriva dal greco asaron attribuito da Discoride, quello specifico dal latino = comune.
Le foglie, il fusto e le bacche sono tossiche.

Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo

Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Arbutus unedo L.- Ericaceae - Corbezzolo
Foto di Pancrazio Campagna


Arbutus unedo L.
Fam.:- Ericaceae 
Nome italiano: Corbezzolo, nel Salento " Rusciulu"

 L'origine del nome generico deriva dal celtico 'ar' = aspro e 'butus' = cespuglio, a causa del sapore aspro del frutto e delle foglie. Inoltre l'origine del nome specifico "unedo" risale a Plinio il Vecchio il quale riteneva che il gusto del frutto fosse insipido per cui è composto da " unum = uno" e da "edo = mangio" che vuol dire ne mangio uno e dopo non mi va di mangiarne altri. Comunque i frutti, per essere gustosi, vanno mangiati solo se ben maturi e tuttavia non bisogna mangiarne troppi perchè contengono un alcaloide che può dare problemi. Possono essere anche conservati sotto spirito o utilizzate per fare marmellate.
La pianta in autunno ha i fiori bianchi, le foglie verdi e i frutti rossi, ragion per cui nel Risorgimento quest'arbusto simboleggiava il Tricolore della bandiera italiana. 
In passato il legno del corbezzolo è stato utilizzato per il riscaldamento domestico e per preparare ottimi arrosti alla brace in quanto fortemente aromatico.
E' essenza tipica della macchia mediterranea condividendone l'habitat con il leccio, il mirto, la fillirea e il lentisco.






Araucaria araucana (Molina) K. Koch - Araucariaceae - Araucaria del Cile

Araucaria araucana (Molina) K. Koch - Araucariaceae - Araucaria del Cile
Araucaria araucana (Molina) K. Koch - Araucariaceae - Araucaria del Cile
Araucaria araucana (Molina) K. Koch - Araucariaceae - Araucaria del Cile
Araucaria araucana (Molina) K. Koch - Araucariaceae - Araucaria del Cile
Araucaria araucana (Molina) K. Koch - Araucariaceae - Araucaria del Cile
Araucaria araucana (Molina) K. Koch - Araucariaceae - Araucaria del Cile
[ (esemplare fotografato a Bellinzago Novarese (No) ]
foto di Pancrazio Campagna


Araucaria araucana (Molina) K. Koch
Fam.: Araucariaceae 
Nome italiano: Araucaria del Cile

E' una pianta originaria dell'america del Sud (Cile e regioni sudoccidentali dell'Argentina), dove forma estese e molto aperte foreste sui rilievi affacciati sul Pacifico (tra 900 e 1800 metri di quota).
Viene considerato l'albero nazionale del Cile.
 E' stata introdotta in Europa come specie ornamentale alla fine del Settecento.
Gli indios Araucani ne utilizzavano i semi come cibo e anche il legname. In Italia è  usata come pianta ornamentale nei giardini privati e nei parchi pubblici.

Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. - Brassicaceae - Arabetta comune

Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. - Brassicaceae - Arabetta comune
Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. - Brassicaceae - Arabetta comune
Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. - Brassicaceae - Arabetta comune
Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. - Brassicaceae - Arabetta comune
Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. - Brassicaceae - Arabetta comune
Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. - Brassicaceae - Arabetta comune
Arabidopsis thaliana (L.) Heynh. - Brassicaceae - Arabetta comune
foto di Pancrazio Campagna

Arabidopsis thaliana (L.) Heynh.
Fam.: Brassicaceae 
Nome italiano: Arabetta comune


Antesi: fiorisce in primavera ed in autunno

Distribuzione in Italia: Comune infestante diffusa in tutto il territorio.

Habitat: Si incontra nei terreni ricchi di sostanze nutritizie, nei campi di cereali, negli orti, sulle rocce e nei vecchi muri

Proprieta' e utilizzi: nessuno. Sebbene non sia di alcuna particolare importanza agronomica, è molto studiata in quanto è utilizzata come " organismo modello " per le scienze vegetali.

Antirrhinum majus L. - Scrophulariaceae - Bocca di Leone

Antirrhinum majus L. - Scrophulariaceae - Bocca di Leone
Antirrhinum majus L. - Scrophulariaceae - Bocca di Leone
Antirrhinum majus L. - Scrophulariaceae - Bocca di Leone
Antirrhinum majus L. - Scrophulariaceae - Bocca di Leone
Antirrhinum majus L. - Scrophulariaceae - Bocca di Leone
Antirrhinum majus L. - Scrophulariaceae - Bocca di Leone
Antirrhinum majus L. - Scrophulariaceae - Bocca di Leone
Antirrhinum majus L. - Scrophulariaceae - Bocca di Leone
Foto di Pancrazio Campagna

Antirrhinum majus L. 
Fam.: Scrophulariaceae
Nome italiano: Bocca di Leone

Fioritura: da maggio a settembre.
Il nome del genere significa in greco “simile a un muso o a un naso.
Il nome comune "Bocca di leone" deriva dalla particolare struttura delle labbra del fiore
Habitat: luoghi aridi e sassosi, vecchi muri, margini di sentieri. Coltivata a scopi ornamentali
per abbellire giardini, aiuole cittadine.

Anthyllis vulneraria L. subsp. maura (Beck) Maire - Fabaceae- Antillide comune

Anthyllis vulneraria L. subsp. maura (Beck) Maire - Fabaceae- Antillide comune
Anthyllis vulneraria L. subsp. maura (Beck) Maire - Fabaceae- Antillide comune

Anthyllis vulneraria L. subsp. maura (Beck) Maire - Fabaceae- Antillide comune

Anthyllis vulneraria L. subsp. maura (Beck) Maire - Fabaceae- Antillide comune

Anthyllis vulneraria L. subsp. maura (Beck) Maire - Fabaceae- Antillide comune
Anthyllis vulneraria L. subsp. maura (Beck) Maire - Fabaceae- Antillide comune
Anthyllis vulneraria L. subsp. maura (Beck) Maire - Fabaceae- Antillide comune
foto di Pancrazio Campagna

Anthyllis vulneraria L. subsp. maura (Beck) Maire
Fam.: Fabaceae
Nome italiano: Antillide comune

Antesi: aprile – luglio
Distribuzione in Italia: specie molto comune in tutte le regioni.
Habitat:  pascoli, p
rati aridi, scarpate sassose su terreno preferibilmente calcareo. 
Etimologia: il nome generico dal greco “anthòs”=”fiore” “iulus”= “peluria” a indicare l’aspetto  peloso del fiore, mentre il nome specifico deriva dal latino “vulnus" = “ferita”, per le proprietà cicatrizzanti. 
Proprietà ed utilizzi e curiosità: c
ontiene tannino, saponine, mucillagine.
Per uso esterno è utile per lenire  ferite e  piaghe, gli ascessi, piccole ulcere purulente, eczemi e come disinfettante nelle affezioni del cavo orofaringeo. La tisana ha azione leggermente lassativa.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a mero scopo informativo e devono sempre essere prescritte  dal medico.