lunedì 28 luglio 2014

Prunus serotina Ehrh- Rosaceae - Ciliegio tardivo

Prunus serotina Ehrh-Rosaceae - Ciliegio tardivo

Prunus serotina Ehrh-Rosaceae - Ciliegio tardivo


Prunus serotina Ehrh-Rosaceae - Ciliegio tardivo

Prunus serotina Ehrh-Rosaceae - Ciliegio tardivo


Prunus serotina Ehrh-Rosaceae - Ciliegio tardivo


Prunus serotina Ehrh-Rosaceae - Ciliegio tardivo

Prunus serotina Ehrh-Rosaceae - Ciliegio tardivo

foto di Pancrazio Campagna
Prunus serotina Ehrh
Sinonimi: Cerasus serotina (Ehrh.) Loisel.,
                   Padus serotina (Ehrh.) Borkh.

Famiglia: Rosaceae
Nome italiano: Ciliegio tardivo, Prugnolo tardivo, Ciliegio americano


Specie arborea, perenne, caducifoglia, alta fino a 20 m ( fino a 30 m nell’areale nativo).
Fusto eretto, corteccia sottile, da giovane desquamante a strisce, poi fessurata e a scaglie, da grigio scura a nera, con odore aromatico.
 
Parti sotterranee: apparato radicale superficiale (la maggior parte si colloca nei primi 60 cm di suolo).
 
Foglie: alterne, picciolo con due ghiandole separate dalla base del lembo fogliare]; lamina semplice, larga 2.5-5 cm, lunga 1.5-2 volte la larghezza, ovata o ellittico-lanceolata, apice acuminato, margine finemente dentellato, nervature non prominenti; lamina coriacea, verde scuro lucida sulla pagina superiore, più pallida sulla pagina inferiore.
 
Fiori: infiorescenza a racemo lungo 6-15 cm, cilindrico, generalmente eretto, con circa 20-30 fiori; fiori bianchi, profumati, 1cm di diametro circa; tubo calicino persistente nel frutto; corolla composta da 5 petali; numerosi stami.
 
Frutti: drupe subsferiche (diametro 0.8-1 cm) disposte a grappolo, prima verdi, poi rosse, quindi nere e lucide a maturità. Contengono un nocciolo.

Fiorisce in maggio e giugno.
 
Specie neofita, introdotta in Italia a scopo ornamentale, citata all’inizio del XIX secolo nei cataloghi del Giardino di S. Sebastiano da Po (TO) e nel catalogo dell’Orto Botanico di Torino. Agli inizi del '900 è stata utilizzata in impianti selvicolturali sperimentali presso Gallarate e da qui si è rapidamente diffusa in Lombardia e Piemonte, in particolare lungo il Ticino.
Questa pianta si diffonde rapidamente a danno delle altre specie che col tempo tendono a scomparire. Presente solo in poche regioni del Nord Italia.  Assente nel Salento, per fortuna.

Nel 1986 l’areale si estendeva già in Svizzera e nelle province di Milano, Como, Pavia, Novara, Vercelli e Verbania.
 
Proprietà ed utilizzi:
La corteccia possiede proprietà medicinali astringenti, toniche, sedative, bechiche (antitosse); i frutti, eduli anche se amari, sono utilizzati per marmellate, vino e come aromatizzanti di rum e brandy; le foglie, contenenti acido cianidrico, sono velenose(!) e possono risultare letali per gli erbivori domestici. Il legno è particolarmente apprezzato in America per la fine venatura, il colore rosso, la resistenza ed è utilizzato nell'industria mobiliera; possedendo un aroma gradevole, viene anche usato per cottura di cibi alla griglia ed affumicatura.
 
 
Fonte:
Gruppo di Lavoro Specie Esotiche della Regione Piemonte (a cura del), 2013.
Regione Piemonte, Torino.
Acta Plantarum - Scheda botanica di Silvano Radivo