martedì 25 dicembre 2012

Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch - Euphorbiaceae - Stella di Natale



Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch - Euphorbiaceae - Stella di Natale

Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch - Euphorbiaceae - Stella di Natale

Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch - Euphorbiaceae - Stella di Natale

Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch - Euphorbiaceae - Stella di Natale

Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch - Euphorbiaceae - Stella di Natale

Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch - Euphorbiaceae - Stella di Natale

Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch - Euphorbiaceae - Stella di Natale

Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch - Euphorbiaceae - Stella di Natale

foto della pianta di Pancrazio Campagna



Euphorbia pulcherrima Willd. ex Klotzsch 

Famiglia: Euphorbiaceae
Nome italiano: Stella di Natale, Poinsettia

Pianta perenne, legnosa,  alta da 30 a  150-200 cm. Le foglie sono alterne, caduche, ovato-ellittiche, di colore verde chiaro e  leggermente lobate. Infiorescenze terminali sui rami, piuttosto piccole ma che diventano appariscenti quando sono attorniate da larghe foglie (brattee) colorate di rosso vivo, rosa o bianco, il tutto può raggiungere una larghezza di 30 centimetri. Fioritura nel periodo invernale.
La sua particolarità, che la rende così attraente, sono le  false foglie (che vengono confuse con i fiori), colorate di rosso o rosa o bianco che si sviluppano sulla parte terminale dei rami.
I veri fiori sono piccoli e di colore giallo. Nell' infiorescenza si trovano numerosi fiori maschili ed un solo fiore femminile che, una volta fecondato, dà origine ad un frutto che  contiene tre semi.
E' una pianta fotoperiodica vale a dire che fiorisce solo con un determinato numero di ore di luce (8-9 al massimo) mentre nelle altre ore deve stare al buio.

Originaria del Messico, viene coltivata a scopo ornamentale.

E' pianta tossica: il lattice è fortemente urticante; può procurare dermatiti, cheratiti e congiuntiviti. Se ingerita provoca irritazioni alla bocca, stomaco, tratto gastroenterico con diarrea e vomito.

martedì 18 dicembre 2012

Phoenix dactylifera L. - Arecaceae - Palma da datteri




Phoenix dactylifera L. - Arecaceae - Palma da datteri

Phoenix dactylifera L. - Arecaceae - Palma da datteri

Phoenix dactylifera L. - Arecaceae - Palma da datteri

Phoenix dactylifera L. - Arecaceae - Palma da datteri

Phoenix dactylifera L. - Arecaceae - Palma da datteri

Phoenix dactylifera L. - Arecaceae - Palma da datteri

Phoenix dactylifera L. - Arecaceae - Palma da datteri

Phoenix dactylifera L. - Arecaceae - Palma da datteri

foto di Pancrazio Campagna

Phoenix dactylifera L. 

Famiglia: Arecaceae
Nome italiano: Palma da datteri

Albero con tronco alto fino a 30 metri e coperto dalle guaine delle foglie cadute. La chioma è formata da 20-30 foglie, le quali sono pennate, lunghe fino a 6 metri, rigide e formate da segmenti lineari di colore verde glauco con apice pungente. Le infiorescenze sono formate da grandi grappoli che, per il peso dei frutti divengono penduli. La pianta è dioica. I frutti, noti con il nome di datteri, sono delle bacche di colore arancione scuro. 

Etimologia:
Il nome del genere deriva dalla parola greca "phóinix"=  porpora, palma; il nome della specie
dalle parole greche "dactylos” = dito, dattero e " phero” = io porto.


Proprietà e usi:
Il dattero è edule ed è consumato fresco ed essiccato ed è molto energetico a causa dell'alto contenuto di sostanze zuccherine. Dalla linfa dell'albero, previa fermentazione, si ricava una sostanza alcolica chiamata "legmi". 
Lo sciroppo di datteri è utile per curare raffreddori  e tosse.

Purtroppo, in questi ultimi anni, un coleottero chiamato "punteruolo rosso" (Rynchophorus ferrugineus) sta attaccando le palme decretandone la morte. E' doloroso vedere centinaia di alberi di Palme recise alla base. La cosa grave e che contro questo coleottero non ci sono rimedi validi.






lunedì 17 dicembre 2012

Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Porcellana africasna

Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Pancrazio Campagna)

Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Pancrazio Campagna)

Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Pancrazio Campagna)

Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Pancrazio Campagna)

Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Pancrazio Campagna)

Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Pancrazio Campagna)

Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Pancrazio Campagna)
Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Erina Monteleone)
Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Erina Monteleone)
Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Erina Monteleone)

Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria
(foto di Pancrazio Campagna)


Portulacaria afra Jacq. - Didiereaceae - Portulacaria

(foto di Pancrazio Campagna)




Portulacaria afra Jacq. 
Fam.: Didiereaceae
Nome italiano: Porcellana africana,   Portulacaria afra, afra



Arbusto sempreverde, eretto e carnoso, alto fino a 3 m, densamente ramificato, con corteccia ondulata e rami glabri, più o meno orizzontali, rossicci da giovani. Le foglie sono piccole, opposte, carnose, sessili, obovate, arrotondate, piatte superiormente, leggermente convesse al rovescio, di colore verde chiaro lucido. I fiori compaiono raramente negli esemplari in coltivazione; essi sono piccoli, di colore rosa, riuniti in cime ascellari.I fiori compaiono raramente negli esemplari in coltivazione; essi sono piccoli, di colore rosa, riuniti in cime ascellari.
Fiorisce, quando fiorisce, tra la primavera e l'estate.
 
La pianta è originaria del Sud Africa e viene coltivata in Italia a scopo ornamentale. Nei luoghi d'origine questa pianta costituisce un' importante fonte di alimento per gli elefanti; per questo motivo è nota con l'appellativo "elephant bush" cioè cespuglio dell'elefante.
Etimologia:
il nome del genere da "Portulaca", per la somiglianza con le piante di quel genere; il nome della specie dalla parola latina "afer, a - um " = africana.


Fonte:
sito web Orto botanico di Catania
www.actaplantarum.org

Washingtonia filifera (Linden ex André) H. Wendl. ex de Bary

Washingtonia filifera (Linden ex André) H. Wendl. ex de Bary

Washingtonia filifera (Linden ex André) H. Wendl. ex de Bary

Washingtonia filifera (Linden ex André) H. Wendl. ex de Bary

Washingtonia filifera (Linden ex André) H. Wendl. ex de Bary

Washingtonia filifera (Linden ex André) H. Wendl. ex de Bary

foto di Pancrazio Campagna


 
Washingtonia filifera (Linden ex André) H. Wendl. ex de Bary
 

 

Famiglia: Arecaceae 
Nome italiano: Palma a ventaglio della california, Palma californiana, Palma del deserto, Palma della California


Pianta arborea originaria della California alta fino a 25 metri con fusto eretto, cilindrico allargato alla base. All'apice del fusto c'è una chioma formata da foglie provviste di picciolo lungo fino a due metri e provvisto su i due lati di spine acuminate di colore marrone. Le foglie, a forma di ventaglio,  sono formate da 50-70 segmenti uniti tra di loro alla base, sono  di colore grigio-verde ed hanno tendenza a sfibrarsi ai margini in lunghi filamenti biancastri. Al di sotto delle foglie verdi ci sono le foglie disseccate che sono rivolte verso il basso aderendo al fusto. Infiorescenza  ramificata  all'ascella delle foglie. Fiori piccoli, campanulati, di colore bianco. I frutti sono bacche elissoidali di colore bruno-nerastro.
 
La pianta è stata introdotta in Italia per essere coltivata a scopo ornamentale ed è piuttosto comune incontrarla nelle ville, nei giardini e nelle alberature stradali. Ama esposizioni soleggiate e terreno ben drenato.
 
Etimologia:
il nome del genere è in onore di  George Washington, primo Presidente degli Stati Uniti d'America; il nome della specie deriva dalle parole latine "filus" = "filo" e da "fero" = io porto: che ha dei fili, in riferimento  alle fibre filiformi presenti sulle foglie.