sabato 4 febbraio 2012

Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola - Capryfoliaceae - Ambretta annuale

Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola - Capryfoliaceae - Ambretta annuale
Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola - Capryfoliaceae - Ambretta annuale
Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola - Capryfoliaceae - Ambretta annuale
Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola - Capryfoliaceae - Ambretta annuale
Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola - Capryfoliaceae - Ambretta annuale
Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola - Capryfoliaceae - Ambretta annuale
Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola - Capryfoliaceae - Ambretta annuale
Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola - Capryfoliaceae - Ambretta annuale

foto di Pancrazio Campagna

Knautia integrifolia (L.) Bertol. subsp. integrifola 
Knautia hybrida (All.) Coulter,
= Scabiosa integrifolia L., 
= Trichera hybrida var. integrifolia
 
Fam.: Capryfoliaceae
Nome italiano: Ambretta annuale
Nome dialettale salentino: Cannulu vacante

Pianta a ciclo annuale alta 20 - 80 cm. Fusti eretti, pelosi in basso, ma poco in alto. Foglie basali oblanceolate-spatolate, con lamina intera o divisa. Foglie cauline lineari più o meno intere. Capolini su lunghi peduncoli, ermafroditi, con corolla di colore violetto.
 
Fiorisce in giugno-ottobre e cresce negli incolti aridi, pascoli, margini di strade dalla pianura fino a 1.200 metri. In Italia è presente in tutte le regioni.
 
Etimologia:
il nome del genere è stato creato in onore di C. Knaut (1654-1716), botanico di Halle; il nome della specie "integrifolia" deriva da "ínteger" integro e "fólium" = foglia, lamella: a foglia integra.
 
La rosetta basale è commestibile e trova uso in cucina mista ad altre verdure.


                              

Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE

Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE
Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE
Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE
Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE
Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE
Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE
Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE
Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE
Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE
Knautia arvensis (L.) Coult. - Caprifoliaceae - Ambretta comune - PIE

foto di Pancrazio Campagna


Knautia arvensis (L.) Coult.
 
Fam.: Caprifoliaceae
Nome italiano: Ambretta comune
Nome dialettale salentino: Cannulu vacante

Pianta stolonifera biennale alta 20 - 80 cm. Fusti ramosi, eretti, elevati spesso con macchie purpuree. La pianta è cosparsa di peli di diversa misura rivolti verso il basso; spesso presenza di peli ghiandolari. Le foglie basali sono indivise o lobate, di colore verde, sparsamente pelose. Le cauline da lirate a pennatosette.  Capolini ermafroditi, con corolla di colore azzurro-violetta o lilacina, talora purpurea o rosea,  portati da lunghi peduncoli cilindrici e pelosi.
 
Fiorisce in maggio-settembre e cresce nei pascoli aridi, incolti, margini di strade, interno di boschi dalla pianura sino a 2.000 metri. In Italia cresce in tutte le regioni con l'eccezione di Calabria, Sicilia e Sardegna.
 
Etimologia:
il nome del genere è stato creato in onore di  C. Knaut (1654-1716), botanico di Halle; il nome della specie deriva dalla parola latina "arvum" = campo: dei campi.

Proprietà e usi:
La pianta contiene tannini ed è utile per la cura delle malattie del freddo (bronchite, catarri, costipazioni ecc.). Ha proprietà diuretiche, astringenti e purificatrici del sangue.
Le foglie, prima della fioritura, possono essere consumate cotte in cucina.

 
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo e devono essere consigliate e prescritte dal medico.



                                      

Kickxia spuria (L.)Dumort. - Plantaginaceae - Cencio molle

Kickxia spuria (L.)Dumort. - Plantaginaceae - Cencio molle
Kickxia spuria (L.)Dumort. - Plantaginaceae - Cencio molle
Kickxia spuria (L.)Dumort. - Plantaginaceae - Cencio molle
Kickxia spuria (L.)Dumort. - Plantaginaceae - Cencio molle
Kickxia spuria (L.)Dumort. - Plantaginaceae - Cencio molle
Kickxia spuria (L.)Dumort. - Plantaginaceae - Cencio molle
Kickxia spuria (L.)Dumort. - Plantaginaceae - Cencio molle
Kickxia spuria (L.)Dumort. - Plantaginaceae - Cencio molle

foto di Pancrazio Campagna


Kickxia spuria (L.) Dumort. 
Fam.:  Plantaginaceae
Nome italiano: Cencio molle, Linariella

Pianta erbacea annuale, con fusto di 20-40 cm, ramificato alla base, flessuoso, in parte sempre prostrato e con rami ascendenti, munito di densa peluria patente.
Foglie tutte ovate, alterne. pelose, con base cuoriforme o arrotondata, margine intero, breve picciolo.
Fiori solitari all'ascella delle foglie. Corolla bilabiata giallastra provvista di sperone ricurvo.
Il frutto è una capsula brunastra contenenti i semi.
Fiorisce in giugno-luglio e cresce nei coltivi, oliveti, vigneti, colture di cereali, terreni smossi.
In Italia cresce nelle seguenti regioni: Lombardia, Friuli VG., Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria,Lazio, Abruzzo, Puglia.
Etimologia:
Il nome del genere è in onore di Jean Kickx, botanico belga; il nome della specie deriva dalla parola latina "spurius, a, um = spurio, falso, bastardo, non vero.




                                   

Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neil. - Cupressaceae - Ginepro ossicedro

Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr -  Cupressaceae -  Ginepro ossicedro

                Foto di Pancrazio Campagna



Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr 
Fam.:  Cupressaceae
Nome italiano: Ginepro ossicedro, ginepro coccolone


Descrizione: arbusto o albero sempreverde alto fino a 10 metri. con tronco eretto ramificato fin dal basso; foglie aghiformi e pungenti; fiori maschili e femminili su piante distinte; gàlbuli carnosi e rotondeggianti di circa 14-20 mm di diametro.
Fiorisce in febbraio-maggio e cresce sulle dune sabbiose delle zone costiere. La pianta è rustica e resistente e svolge l'importante ruolo di consolidare le sabbie marine.
In italia è diffusa in particolare sulle coste del Sud e nelle Isole maggiori e minori, in Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. 
Etimologia:
Il nome del genere deriva da  "iúnix" = giovenca e da "pário" = io do alla luce,  perché una delle specie (Juniperus sabina L.) veniva somministrata alle vacche per favorire il parto. Il nome della specie deriva dalle parole greche "oxys" = acuto, aguzzo e "cedrus" = cedro: con foglie simili a quelle del cedro, ma pungenti.
Utilizzi:
il legno di questa pianta viene utilizzato per la fabbricazione di mobili, arnesi e suppellettili, tini, botticelle, recipienti per l’acqua. La galbula (nome del frutto) può essere usata direttamente per preparare liquori con proprietà digestive  e in cucina per aromatizzare arrosti e piatti di cacciagione. Inoltre dalle  galbule, raccolte a maturazione, si ricava per distillazione un olio essenziale acre e caustico detto "olio di Cade", ricco di principi attivi. L’olio di Cade, usato da millenni per la cura delle malattie della pelle, ha proprietà antisettiche, stimolanti e rubefacenti, importanti per la cura di eczema, psoriasi ed alcune forme di acne; fra l’altro è impiegato per la fabbricazione di shampoo ed ha utilizzo anche in medicina veterinaria come vermifugo.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo e devono essere consigliate e prescritte dal medico.

Juncus acutus L. subsp. acutus - Juncaceae - Giunco pungente

Juncus acutus L. subsp. acutus - Juncaceae -  Giunco pungente 
Juncus acutus L. subsp. acutus - Juncaceae -  Giunco pungente 
Juncus acutus L. subsp. acutus - Juncaceae -  Giunco pungente 
Juncus acutus L. subsp. acutus - Juncaceae -  Giunco pungente 
Juncus acutus L. subsp. acutus - Juncaceae -  Giunco pungente 
Juncus acutus L. subsp. acutus - Juncaceae -  Giunco pungente 
Juncus acutus L. subsp. acutus - Juncaceae -  Giunco pungente 
Juncus acutus L. subsp. acutus - Juncaceae -  Giunco pungente 
foto di Pancrazio Campagna

Juncus acutus L. subsp. acutus
Juncus multibracteatus Tineo
Fam.: Juncaceae 
Nome italiano: Giunco pungente

Pianta perenne rizomatosa, cespugliosa alta 70 - 150 cm.  Fusti eretti, rigidi, cilindrici, pungenti, di colore verde scuro. Foglie pungenti come i fusti con guaine di colore bruno-nerastro. Le infiorescenze sono dense, glomeruliformi. Fiori di colore  brunastro-rossiccio. I frutti sono capsule ellissoidali appuntite.
Fiorisce in aprile-luglio e cresce abbondante sulle sabbie umide salmastre, margini di stagni, zone palustri salmastre. In Italia è presente in tutte le regioni costiere.
Il nome del genere deriva dalla parola latina "iùngo" = io congiungo per l'utilizzo come legacci.
Il nome della specie "acutus" = acuto, pungente per indicare che la pianta punge sia nei fusti che nelle foglie.
I fusti di questa pianta vengono usati dagli artigiani per produrre cestini e contenitori vari, nasse per la pesca, tende da sole, sedili per sedie e tanti oggetti ancora di utilità pratica. Tuttavia nei tempi moderni, con l'avvento della plastica, la lavorazione artigianale del giunco ha subito una battuta d'arresto.
Le radici sono commestibili.



Jasminum mesnyi Hance - Oleaceae - Gelsomino primulino

Jasminum mesnyi Hance - Oleaceae -  Gelsomino primulino
Jasminum mesnyi Hance - Oleaceae -  Gelsomino primulino
Jasminum mesnyi Hance - Oleaceae -  Gelsomino primulino
Jasminum mesnyi Hance - Oleaceae -  Gelsomino primulino
Jasminum mesnyi Hance - Oleaceae -  Gelsomino primulino
Jasminum mesnyi Hance - Oleaceae -  Gelsomino primulino
Jasminum mesnyi Hance - Oleaceae -  Gelsomino primulino
Jasminum mesnyi Hance - Oleaceae -  Gelsomino primulino
foto di Pancrazio Campagna

Jasminum mesnyi Hance 
Fam.: Oleaceae 
Nome italiano: Gelsomino primulino

Pianta arbustiva che raggiunge i 5 metri d'altezza. Fusto ramoso, sarmentoso, rampicante.
Le foglie sono opposte, oblungo-lanceolate, di colore verde brillante. I fiori di colore giallo, sono numerosi, grandi, solitari ascellari. Fiorisce in maggio-agosto. Di origine cinese, viene coltivato in Italia a scopo ornamentale.