mercoledì 8 febbraio 2012

Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico

Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico
Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico
Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico
Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico
Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico
Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico
Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico
Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico
Pyrus spinosa Forssk - Rosaceae - Pero selvatico
 Foto di  Pancrazio Campagna

Pyrus spinosa Forssk 
P. amygdaliformis Vill.

Fam.: Rosaceae
Nome italiano: Pero selvatico

Arbusto o alberello alto fino a 8 metri.  Fusto eretto con chioma globosa e rami spinescenti all'apice. Le foglie sono provviste di picciolo di 1-2 cm, hanno forma oblungo-lanceolata, margine intero, colore verde lucido nella pagina superiore e bianco tomentoso in quella inferiore. Infiorescenza in cime ombrelliformi. Fiori con 5 petali bianchi ellittici. I frutti sono peduncolati, hanno forma globosa e colore bruno giallognolo. Hanno sapore asprigno e si possono mangiare dopo aver subito l'ammezzimento, cioè una specie di decomposizione che ne cambia il sapore e li rende dolci e saporiti.
La pianta è spesso usata come portainnesto del pero coltivato.
Fiorisce in aprile-maggio, mentre  i frutti maturano in settembre ottobre.
Habitat: terreni incolti, garighe, macchia mediterranea, cespuglieti.






Fonte:
S. Pignatti - Flora d'Italia - Edagricole 1982
Fra' Domenico Palombi - ERBARIO SALENTINO - Ed. Grifo 2010



Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno

Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno
Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno
Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno
Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno
Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno
Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno
Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno
Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno
Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno
Punica granatum L. - Lythraceae - Melograno

 Foto di  Pancrazio Campagna

Punica granatum L. 
Fam.:  Lythraceae
Nome italiano: Melograno


Piccolo albero alto dai 2 a 4 m con rami spesso spinescenti e chioma irregolare. Il fusto è sinuoso e contorto, la corteccia è  grigio-brunastra. Le foglie sono caduche, intere, con breve picciolo, oblanceolate od obovate, coriacee, lucide e arrotondate all’apice. I fiori hanno calice coriaceo e petali rossi.
Il frutto è una bacca  di consistenza molto robusta, con buccia molto dura e coriacea, ha forma rotonda o leggermente allungata con numerosi semi succosi all’interno.

Fiorisce in maggio-giugno e viene coltivata a scopo ornamentale e per la commestibilità dei frutti.



Pulicaria dysenterica (L.) Bernh - Asteraceae - Incensaria comune

Pulicaria dysenterica (L.) Bernh - Asteraceae - Incensaria comune
Pulicaria dysenterica (L.) Bernh - Asteraceae - Incensaria comune
Pulicaria dysenterica (L.) Bernh - Asteraceae - Incensaria comune
Pulicaria dysenterica (L.) Bernh - Asteraceae - Incensaria comune
Pulicaria dysenterica (L.) Bernh - Asteraceae - Incensaria comune
Pulicaria dysenterica (L.) Bernh - Asteraceae - Incensaria comune

 Foto di  Pancrazio Campagna



Pulicaria dysenterica (L.) Bernh

Fam.:  Asteraceae
Nome italiano: Incensaria comune

Pianta erbacea perenne, rizomatosa, tomentosa biancastra, con fusto eretto e poco ramoso ricoperto di peli biancastri. La pianta raggiunge un altezza di circa 65-70 cm ed emana un aroma poco gradevole. Le foglie sono pubescenti e lanceolate: le basali, provviste di picciolo, al momento della fioritura seccano, mentre le cauline sono ondulate e amplessicauli.
L'infiorescenza, formata da numerosi capolini, è a corimbo all'apice dei rami. I fiori sono di colore giallo dorato: quelli esterni sono ligulati, quelli interni tubulosi. I frutti sono acheni pelosi muniti di pappo.
Fiorisce in luglio-ottobre e cresce nelle zone palustri, zone umide e rive di fossi.
In Italia è presente su tutto il territorio.

Etimologia:
Il nome del genere, dal latino "pulex" = pulce, fa riferimento alle proprietà insetticide dei capolini; l'epiteto specifico si riferisce alle proprietà della pianta nella cura delle affezioni intestinali.

Proprietà e usi:
ha proprietà astringenti, antidiarroiche, antinfiammatorie.
In passato  si usava il suo profumo per allontanare  pulci e  insetti. 


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo e devono essere consigliate e prescritte dal medico.

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum - Dennstaedtiaceaea - Felce aquilina

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum - Dennstaedtiaceaea - Felce aquilina
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum - Dennstaedtiaceaea - Felce aquilina
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum - Dennstaedtiaceaea - Felce aquilina
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum - Dennstaedtiaceaea - Felce aquilina
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum - Dennstaedtiaceaea - Felce aquilina
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum - Dennstaedtiaceaea - Felce aquilina
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum - Dennstaedtiaceaea - Felce aquilina
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum - Dennstaedtiaceaea - Felce aquilina

 Foto di  Pancrazio Campagna


Pteridium aquilinum (L.) Kuhn susp. aquilinum
Fam.: Dennstaedtiaceaea 
Nome italiano: Felce aquilina

Quasi sicuramente è la felce più diffusa nel mondo. Presente in boschi radi, sterpaglie, incolti, brughiere, pascoli degradati. Specie invadente, spesso con fitti ed estesi raggruppamenti. In Italia è diffusa su tutto il territorio.
La sporificazione avviene tra luglio e settembre.

Etimologia:
Il nome del genere deriva dal greco "pteris", che significa "felce";  l'epiteto specifico, dal latino, sembra legato alla forma del rizoma, che sezionato ricorda un profilo d'aquila.

La pianta è velenosa.

Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo

runus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo

runus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo

runus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo

runus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo

runus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo

runus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo

Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo
Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo

Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo
Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo
Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo
Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo
Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb - Rosaceae - Mandorlo
 Foto di  Pancrazio Campagna

Prunus dulcis (Mill.) D.A. Webb 

Fam.: Rosaceae 
Nome italiano: Mandorlo

Albero alto 7- 8 metri con chioma espansa e leggera. Le radici sono a fittone. Il fusto è contorto e screpolato. Le foglie sono alterne, lanceolate, seghettate al margine, lunghe 8-10 cm e di colore verde scuro. I fiori sono bianchi o bianco-rosati, ricchi di stami e compaiono sui rami nudi  prima delle foglie. 
Il frutto è una drupa con endocarpo legnoso contenente il seme, quello che va sotto il nome di mandorla.
Il mandorlo cresce spontaneo e coltivato. Esistono tre varietà di mandorla:
- la varietà "amara", i cui semi sono tossici; 
- la varietà "dulcis" usata nell'alimentazione;
- la varietà "fragilis" che ha il guscio tenero ed il seme dolce.

Il mandorlo ha una fioritura precoce, non è raro vederlo in fiore già nel mese di gennaio.


Etimologia:
il nome del genere dal  greco "prúnon" = prugna, susina, il frutto del pruno; l'epiteto specifico vuol dire "dolce" , in riferimento al sapore dolce del frutto per distinguerlo dalla varietà amara.


Proprietà e usi:
La mandorla amara è tossica se mangiata in un certo numero in quanto contiene acido cianidrico che viene liberato quando la mandorla viene schiacciata e bagnata.
La varietà dolce è commestibile ed è molto apprezzata per le sue qualità organolettiche. E' ricca di zuccheri, sali e proteine. In medicina alternativa  è utilizzata per le sue proprietà altamente  energizzanti e dietetiche. 

Le sue foglie sono utilizzate per curare problemi di stipsi, tossi persistenti e nervose e negli eccessi d'asma. 

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo e devono essere consigliate e prescritte dal medico.


Prunus spinosa L. - Rosaceae - Susino selvatico

Prunus spinosa L. - Rosaceae - Prugnolo,  Susino selvatico 
Prunus spinosa L. - Rosaceae - Prugnolo,  Susino selvatico 
Prunus spinosa L. - Rosaceae - Prugnolo,  Susino selvatico 
Prunus spinosa L. - Rosaceae - Prugnolo,  Susino selvatico 
Prunus spinosa L. - Rosaceae - Prugnolo,  Susino selvatico 
Prunus spinosa L. - Rosaceae - Prugnolo,  Susino selvatico 
Prunus spinosa L. - Rosaceae - Prugnolo,  Susino selvatico 
Prunus spinosa L. - Rosaceae - Prugnolo,  Susino selvatico 
Prunus spinosa L. - Rosaceae - Prugnolo,  Susino selvatico 
Foto di  Pancrazio Campagna

Prunus spinosa L.
Prunus domestica var. spinosa (L.) Kuntze 

Fam.:  Rosaceae
Nome italiano: Prugnolo, susino selvatico, pruno, pruno di macchia, prugnolaro
E' un arbusto cespitoso, talvolta con portamento arboreo, alto fino a 3-4 metri. Il fusto è eretto e ramoso ed ha corteccia di colore grigio-brunastro. I rami sono piuttosto fitti e provvisti di spine lunghe e dure. Le foglie sono alterne e caduche di forma ovale-ellittica, la pagina superiore è di colore verde scuro, mentre quella inferiore è più chiara. I fiori sono piccoli ed hanno 5 petali di colore bianco con numerosi stami. I frutti sono drupe tonde di cm 1,5 ÷ 2 di colore blu-nerastro molto pruinose.
Fiorisce in febbraio-aprile e cresce negli incolti, lungo i viottoli o nei boschi cedui ed al loro margine. Presente in tutto il territorio nazionale.

Etimologia:
il nome del genere dal greco "prúnon": prugna, susina, il frutto del pruno; il nome della specie "spinosa"  = pieno di spine,  in riferimento alla spine dei rami.

Proprietà e usi:
ha proprietà toniche, antinfiammatorie, depurative ed astringenti. L'infuso dei fiori ha  moderata efficacia lassativa, il decotto della corteccia può mitigare gli stati febbrili.
Il frutto è commestibile a maturità e viene  anche impiegato per la preparazione di marmellate e  liquori; in cosmetologia la polpa del frutto è utilizzata  per maschere facciali per il trattamento di pelli grasse. In passato le foglie essiccate erano utilizzate come surrogato del tè.


Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo e devono essere consigliate e prescritte dal medico.