sabato 4 febbraio 2012

Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neil. - Cupressaceae - Ginepro ossicedro

Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) NeilrCupressaceae -  Ginepro ossicedro
Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr -  Cupressaceae -  Ginepro ossicedro

                Foto di Pancrazio Campagna



Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (Sibth. & Sm.) Neilr 
Fam.:  Cupressaceae
Nome italiano: Ginepro ossicedro, ginepro coccolone


Descrizione: arbusto o albero sempreverde alto fino a 10 metri. con tronco eretto ramificato fin dal basso; foglie aghiformi e pungenti; fiori maschili e femminili su piante distinte; gàlbuli carnosi e rotondeggianti di circa 14-20 mm di diametro.
Fiorisce in febbraio-maggio e cresce sulle dune sabbiose delle zone costiere. La pianta è rustica e resistente e svolge l'importante ruolo di consolidare le sabbie marine.
In italia è diffusa in particolare sulle coste del Sud e nelle Isole maggiori e minori, in Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. 
Etimologia:
Il nome del genere deriva da  "iúnix" = giovenca e da "pário" = io do alla luce,  perché una delle specie (Juniperus sabina L.) veniva somministrata alle vacche per favorire il parto. Il nome della specie deriva dalle parole greche "oxys" = acuto, aguzzo e "cedrus" = cedro: con foglie simili a quelle del cedro, ma pungenti.
Utilizzi:
il legno di questa pianta viene utilizzato per la fabbricazione di mobili, arnesi e suppellettili, tini, botticelle, recipienti per l’acqua. La galbula (nome del frutto) può essere usata direttamente per preparare liquori con proprietà digestive  e in cucina per aromatizzare arrosti e piatti di cacciagione. Inoltre dalle  galbule, raccolte a maturazione, si ricava per distillazione un olio essenziale acre e caustico detto "olio di Cade", ricco di principi attivi. L’olio di Cade, usato da millenni per la cura delle malattie della pelle, ha proprietà antisettiche, stimolanti e rubefacenti, importanti per la cura di eczema, psoriasi ed alcune forme di acne; fra l’altro è impiegato per la fabbricazione di shampoo ed ha utilizzo anche in medicina veterinaria come vermifugo.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo e devono essere consigliate e prescritte dal medico.

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