Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico |
Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico |
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Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico |
foto di Pancrazio Campagna
Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus
Famiglia: Asteraceae
Nome italiano: Carciofo selvatico, carcioffolo, scarcioffolo
Nomi dialettali salentini: scaléra, cardunculu, cardunceddhru, carcioffula resta
Nomi dialettali salentini: scaléra, cardunculu, cardunceddhru, carcioffula resta
Pianta erbacea perenne rizomatosa alta 30-150 cm. Ha fusto eretto e robusto, ramificato in alto con infiorescenza corimbosa. Le foglie basali, lunghe fino a 35 cm, sono profondamente incise, pennatosette con segmenti provvisti di lunghe spine. Le foglie cauline sono minori e decorrenti sul gambo con alette spinose. I fiori sono capolini di colore azzurro-viola con squame dell'involucro embricate di colore più o meno purpureo e terminanti con una spina.
I frutti sono acheni con pappo a peli piumosi.
Fiorisce in giugno-luglio e cresce in luoghi incolti ed aridi, strade di campagna, pascoli spingendosi fino a 1.800 metri d'altitudine..
Etimologia:
Cynara, dalla parola greca "Kinara" = canina, per le spine dure che richiamano i denti del cane; il nome della specie "cardunculus" da "carduus", piccolo cardo.
Proprietà e usi:
I frutti sono acheni con pappo a peli piumosi.
Fiorisce in giugno-luglio e cresce in luoghi incolti ed aridi, strade di campagna, pascoli spingendosi fino a 1.800 metri d'altitudine..
Etimologia:
Cynara, dalla parola greca "Kinara" = canina, per le spine dure che richiamano i denti del cane; il nome della specie "cardunculus" da "carduus", piccolo cardo.
Proprietà e usi:
ha le stesse proprietà del carciofo coltivato: despinulato, possono essere essere utilizzati in cucina sia le foglie che i capolini prima della fioritura.
Contiene importanti principi attivi (cinarina, glucosidi, tannini, inulina) che hanno proprietà ipoglicemizzanti, aperitive, toniche, digestive e diuretiche. Dai fiori si ottiene un caglio vegetale, chiamato 'cagliofiore', ancora utilizzato in alcune località per la produzione di formaggi.