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domenica 26 luglio 2015

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico












Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus - Asteraceae - Carciofo selvatico







foto di Pancrazio Campagna

Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus

Famiglia: Asteraceae
Nome italiano: Carciofo selvatico, carcioffolo, scarcioffolo
Nomi dialettali salentini: scaléra, cardunculu, cardunceddhru, carcioffula resta

Pianta erbacea perenne rizomatosa alta 30-150 cm. Ha fusto eretto e robusto, ramificato in alto con infiorescenza corimbosa. Le foglie basali, lunghe fino a 35 cm, sono profondamente incise, pennatosette con segmenti provvisti di lunghe spine. Le foglie cauline sono minori e decorrenti sul gambo con alette spinose. I fiori sono capolini di colore azzurro-viola con squame dell'involucro embricate di colore più o meno purpureo e terminanti con una spina.
I frutti sono acheni con pappo a peli piumosi.
 
Fiorisce in giugno-luglio e cresce in luoghi incolti ed aridi, strade di campagna, pascoli spingendosi fino a 1.800 metri d'altitudine..

Etimologia:
Cynara, dalla parola greca "Kinara" = canina, per le spine dure che richiamano i denti del cane; il nome della specie "cardunculus" da "carduus", piccolo cardo.

Proprietà e usi:
ha le stesse proprietà del carciofo coltivato: despinulato, possono essere  essere utilizzati in cucina sia le foglie che i capolini prima della fioritura.
Contiene  importanti principi attivi (cinarina, glucosidi, tannini, inulina) che hanno proprietà ipoglicemizzanti, aperitive, toniche, digestive e diuretiche. Dai fiori si ottiene un caglio vegetale, chiamato 'cagliofiore', ancora utilizzato in alcune località per la produzione di formaggi.
 
 

mercoledì 15 luglio 2015

Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle



Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle

Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle

Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle

Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle

Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle

Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle

Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle

Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle

Abutilon theophrasti Medik - Malvaceae - Cencio Molle
foto di Pancrazio Campagna

Abutilon theophrasti Medik.
= Abutilon avicennae Gaertn.,
= Sida abutilon L.

Famiglia: Malvaceae
Nome italiano: Cencio Molle, Abutilon

Pianta a ciclo annuale alta da 30 a 150 cm. Fusto eretto tomentoso cosparso da peli semplici e stellati. Foglie mollicce di forma cordato-orbicolare con margine dentato ed apice acuminato. Infiorescenze in cime ascellari Fiori con petali di colore giallo con venature più scure. Il frutto è un camario semigloboso con 10-15 follicoli irsuti e deiscenti disposti a corona. Semi reniformi di colore bruno-nerastro.

Fiorisce in giugno settembre e cresce nei terreni umidi, campi coltivati. Inizialmente coltivata come pianta ornamentale è diventata infestante anche perchè produce molti semi.
La pianta è presente in tutte le regioni italiane con la sola eccezione della Puglia e della Basilicata.

Proprietà e usi:
ha proprietà emollienti ed antiffiammatorie.