Prunus avium L. - Rosaceae - Ciliegio - PIE
Foto di Pancrazio Campagna
Prunus avium L.
Fam.: Rosaceae
Nome italiano: Ciliegio, ciliegio selvatico
Il ciliegio selvatico raggiunge i 25 metri d’altezza. Il tronco è
diritto, regolare, slanciato e possente. I rami hanno portamento ascendente; la chioma è ampia e di forma piramidale. La corteccia, lucida nei giovani
soggetti, diventa grigia, poi bruna e infine rossastra. La radice è a fittone.
Le foglie sono grandi, semplici, di forma ovoidale con margine doppiamente dentato e tendenzialmente pendule. Dalle eventuali ferite inferte sul tronco e sui rami fuoriesce una resina gommosa che protegge le ferite dalle infezioni provocate dagli insetti e dai funghi.
I fiori, di colore bianco e peduncolati, sono raccolti in corimbi in numero da due a otto
Il frutto è una drupa carnosa che ha un diametro di 1-2 cm e colore rosso brillante fino a viola scuro. Le ciliegie sono commestibili e molto apprezzate sia dalle persone che dagli animali, specialmente dagli uccelli. Ogni drupa contiene un guscio duro con un seme all'interno.
Fiorisce da marzo a aprile e cresce spontaneo in tutte le regioni italiane.
Etimologia:
Il nome del genere deriva dal greco "prúnon"= prugna, susina, il frutto del pruno; il nome della specie "avium" vuol dire: degli uccelli, per indicare che questi animali sono molto ghiotti dei frutti.
Proprietà e usi:
le ciliegie sono commestibili è particolarmente apprezzate dagli umani: ricche di zuccheri
ma con un basso apporto calorico, sono consigliate nelle diete ipocaloriche. Le ciliegie si possono conservare sotto spirito e impiegate in liquoreria per produrre il famoso maraschino, tipico liquore italiano.
Foglie, rami e semi sono tossici ed è quindi opportuno evitarne l’ingestione.
Il legno del ciliegio, di qualità pregiata, viene utilizzato in falegnameria per realizzare mobili e strumenti musicali.
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