foto di Pancrazio Campagna
Linum bienne Mill.
= Linum angustifolium
Huds.
Fan.: Linaceae
Nome italiano: Lino selvatico, Lino bienne
Pianta erbacea bienne, perenne o anche
annua che raggiunge l’altezza di 50 cm. Fusti eretti o ascendenti, gracili, ramosi in alto. Foglie lineari-lanceolate con margine liscio. I fiori ermafroditi, attinomorfi,
pentameri, raggruppati in corimbi lassi, sono portati da
peduncoli sottili, eretti, lunghi 1 -2 cm. I petali sono di colore azzurro chiaro che si staccano con facilità. Il frutto è una capsula subsferica.
Fiorisce in maggio-luglio e cresce nei campi, bordi di strade, pascoli sabbiosi e si spinge fino a 700 metri d'altezza. In Italia è presente in tutte le regioni con la sola eccezione della Val d'Aosta e del Trentino alto Adige.
Etimologia:
il nome del genere deriva dal latino "Linum", nome della fibra; il nome specifico fa riferimento al ciclo biologico della pianta: biennale.
Il lino è una pianta conosciuta e utilizzata sin dall'antichità: gli egiziani fasciavano le mummie con bende di lino, ricavate da una pianta di lino simile a questa. Oltre che come fibra tessile il lino è utilizzato per ricavare carta di pregio e dai semi si estrae un olio che viene utilizzato nella cosmetica e per usi alimentari. I semi hanno proprietà diuretiche, lassative, emollienti e rinfrescanti e sono utili per curare le infiammazioni renali e intestinali, nel mal di gola, nella bronchite, negli emorroidi, nelle infiammazioni cutanee, nelle flebiti.
Attenzione: Le
applicazioni farmaceutiche sono indicate a solo scopo informativo e devono
essere consigliate e prescritte dal medico.
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